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21 dicembre 2010

“Identità Ribaltate”, Mostra personale di Zefa Paci – Ad Altomonte dal19 al 29 dicembre 2010

(Zefa Paci, dipinto sul retro della tela)

Zefa Paci è un'artista poliedrica nell’utilizzo di diverse tecniche, dall’acquerello alla pittura, fino a sperimentare figure antropomorfe realizzate giocando e trasformando le cose a sua disposizione. L’artista cosentina espone dal 19 dicembre fino al ventinove presso il Bar “Città del Sole” nel suggestivo centro storico di Altomonte, dove ha avuto luogo l’inaugurazione della mostra, tutti hanno apprezzato il lavoro originale e contemporaneo della Paci. Tra i lavori presenti in mostra le opere su tela dipinte sul retro, una sorta di finestra dalla quale la Paci ci trasporta e ci mostra una realtà fatta da tanti personaggi che “espongono” le loro molteplici identità. Le tele, infatti, nel loro insieme diventano una sorta di mappa identitaria di una società che sempre più spesso non guarda le cose in modo diretto, ma osserva il mondo attraverso le tante finestre virtuali di windows. Il ritratto diviene per questa ragione un modo per creare una sorta di catalogazione di tanti personaggi per lo più adolescenti che ritroviamo nello sterminato archivio del social network Facebook, divenuto mezzo preferito per la comunicazione per i ragazzi e per la Paci, mezzo d’osservazione privilegiato che gli permette di captare ed esporci un nuovo modo di percepire una realtà nuova della società contemporanea.
La Paci sottolinea attraverso i suoi lavori, una collettività che si sofferma, sempre più spesso all’apparenza delle cose, senza capire che solo attraverso una visione meno superficiale di ciò che ci circonda si può conoscere e apprezzare anche il lato nascosto del mondo. Interessanti sono anche una serie di lavori Antropomorfi - una sorta di “OGM” - non esposti ad Altomonte, che la Paci sperimenta già da qualche anno. L’artista, infatti, utilizza spesso piccoli oggetti che trasforma come un alchimista in un laboratorio segreto, determinando così nuovi corpi che perdono la loro funzione originaria e il loro significato per acquistarne altri, ricchi di simbologie che rimandano alla vita, ma soprattutto al suo vissuto personale e autobiografico.

3 dicembre 2010

“Catui Aperti” - Percorso enogastronomico ad Altomonte dal 04 all’8 dicembre 2010

Fervono nel noto centro turistico calabrese i preparativi per l’ormai imminente seconda edizione di “Catui Aperti”, un originale percorso enogastronomico che animerà e valorizzerà, nei giorni da sabato 04 a mercoledì 08 dicembre prossimi, il cuore del borgo antico di Altomonte.
Al centro dell’iniziativa, la riapertura degli antichi “catui” cioè le grotte, le cantine, le stalle ed i bassi – a volte adibiti anche a botteghe artigianali o ad empori – che nell’antichità e fino ai primi anni ’70 dello scorso secolo rappresentavano il vero cuore di ogni paese, centri pulsanti di fervida attività di scambio commerciale, di socializzazione e di informazione, luoghi di lavoro ma anche di riunione e di bisboccia.
Durante l’evento ci si può far catturare dal fascino del borgo in festa e degustare le ricette della gastronomia locale, bevendo vino spillato dalla botte, in compagnia di gruppi folckloristici e di musica popolare.
La fervida immaginazione dell’assessore al Turismo Enzo Barbieri, coadiuvato da gruppi di giovani volenterosi, nel voler mettere in piedi una ennesima iniziativa turistico-culturale di grande richiamo, ha individuato numerosi locali negli scorci, nelle piazzette, nei vicoli più caratteristici del paese, che saranno collegati da un percorso ideale che, partendo dalla centralissima Piazza San Francesco, passa dai principali monumenti di Altomonte per culminare nell’antico Convento dei Domenicani, sarà possibile ammirare pizzi e ricami, lavori in legno e ceramica, terracotte, découpage ecc. .
L’Assessore al Turismo Enzo Barbieri – afferma che la manifestazione dei “Catui Aperti” è diventata la manifestazione di punta del periodo invernale e mira alla valorizzazione, della tipicità e delle tradizioni del borgo.
“L’idea - dice l’Assessore Enzo Barbieri – è di verificare l’appeal sul turismo locale ed interregionale di una iniziativa come questa, collocata in un periodo particolare dell’anno, ed a cui si vorranno affiancare, nelle prossime edizioni, dei percorsi d’arte e d artigianato ancora più qualificati e, se possibile, dei mercatini di Natale ricchi di curiosità ed offerte interessanti”.
“Invito tutti a venire a vedere cosa sono stati capaci di fare i nostri giovani – dice il Sindaco Gianpietro Coppola - ragazzi che, in pochi giorni, hanno trasformato dei luoghi abbandonati e dismessi in piccoli cameo del vivere d’altri tempi, recuperando ed esponendo anche – con il consiglio, la guida ed i suggerimenti di nonni, zii ed anziani – oggetti della nostra cultura contadina, ormai introvabili e la cui conoscenza scompare giorno per giorno.
La manifestazione si svolgerà ogni giorno dalle ore 10.00 alle ore 24.00, e prevede ogni sera intrattenimenti musicali con la presenza di gruppi folcloristici, di zampognari (Natale è ormai vicino!) e di gruppi spontanei di organetti, mandolini che animeranno l’itinerario nel borgo antico.
In questi giorni e in questi luoghi sarà possibile assaggiare leccornie d’altri tempi come baccalà e patate, baccalà fritto con olive nere e zafarani cruschi, vermicelli con sugo di baccalà, zuppa di fagioli e cicorie, rapa e salsiccia, trippa e patate, spezzatini di carne della tradizione, ciambotte di verdure e uova, cipollizze in vari modi, pitte calde e pane appena fatto nei forni a legna, e ovviamente, tanto novello spillato alla botte.